Sentiero 200 - Anello Borbera - Spinti - TAPPA 8/11 (San Fermo - Monte Antola) in camminata
In considerazione della notevole lunghezza, il percorso è stato suddiviso in 11 tappe:
1. Stazzano - Cà del Bello
2. Cà del Bello - Molo Borbera
3. Molo Borbera - Forcella sud Monte Barillaro
4. ...
In considerazione della notevole lunghezza, il percorso è stato suddiviso in 11 tappe:
1. Stazzano - Cà del Bello
2. Cà del Bello - Molo Borbera
3. Molo Borbera - Forcella sud Monte Barillaro
4. Forcella sud Monte Barillaro - Monte Giarolo
5. Monte Giarolo - Capanne di Cosola
6. Capanne di Cosola - Capanne di Carrega
7. Capanne di Carrega - Monte Antola
8. Monte Antola - San Fermo
9. San Fermo - Costa Salata Mongiardino
10. Costa Salata Mongiardino - Borassi
11. Borassi - Arquata Scrivia.
Questo tratto viene qui proposto con partenza da San Fermo e salita fino al Monte Antola: ovviamente chi desiderasse percorrere l'Anello Borbera - Spinti nella sua interezza, seguendo l'ordine della tappe sopraelencate dovrà seguire il percorso in senso inverso, con partenza dal Monte Antola e arrivo a San Fermo.

Il percorso parte dalla chiesa di San Fermo (mt. 1175), posta su un colle da cui si può godere di un bellissimo panorama a 360° sulle verdi vallate liguri e piemontesi e sull’ambita meta: il Monte Antola.
I segnavia indicano la discesa dal colle ed in breve si arriva alla strada asfaltata sottostante, che bisogna attraversare per proseguire su una carrareccia a fondo naturale tra arbusti di nocciolo (Corylus avellana) e piante di carpino nero (Ostrya carpinifolia); si svolta a destra e si prosegue nel bosco poco sotto la linea di crinale.
Si transita nei pressi delle pendici del Monte Sopra Costa e, proseguendo a saliscendi lungo il versante boscato si giunge al bivio con il passo Sesenelle, ove si attraversa la mulattiera proveniente dalla provincia di Genova.
Superato il Passo incomincia una lenta risalita verso il monte Buio; il tracciato dapprima si snoda a larghe curve all’interno di un bosco misto di latifoglie, poi diventa più impegnativo e con un susseguirsi di stretti tornanti tra begli esemplari di faggio (Fagus sylvatica) finalmente esce dal bosco ed arriva sui pascoli d’alta quota del Monte Buio (mt. 1403).
La cima del monte è sovrastata da una grande croce e qui corre il confine tra le province di Genova e Alessandria; il panorama è notevole perché da nord a est si estende la Val Borbera, mentre a sud si scorge il mare e ad ovest si riconoscono il Monte Tobbio e il Monte delle Figne.
Il sentiero ora scende tra i pascoli e i prati d’alta quota e si porta verso sud-est, continua a mezza costa sul versante ligure scorrendo tra cespugli di biancospino (Crataegus monogyna) e rosa selvatica (Rosa canina), alternando spazi aperti a tratti nel bosco, fino a giungere alla Capanna di Tonno (mt. 1302), piccola area attrezzata posta in una bellissimo punto panoramico.
Superata la capanna si lascia sulla sinistra il bivio con il sentiero 251, che porta alla Sella Banchiera e si continua tra saliscendi in prossimità della linea di crinale fino a giungere ad una fitta faggeta che aggira le pendici meridionali dell’Antola e risale fino ad incrociare il tracciato dell’Alta Via dei Monti Liguri.
In questo punto si ritrovano i ruderi dell’antico rifugio Musante nei cui pressi sono presenti un’area attrezzata e una piccola chiesetta inaugurata nel 2000. Con una comoda mulattiera si risale fino alla vetta del Monte Antola (mt. 1593), dalla cui cima nelle giornate limpide si può vedere il golfo di Genova, la riviera da ponente a levante e poi verso est il lago di Brugneto e verso nord-ovest le verdi vallate dell’Appennino ligure-piemontese.
Si percorre la SP 140 della Val Borbera fino a giungere a Cabella Ligure: subito dopo l’abitato si prende la diramazione a destra in direzione di Dova proseguendo sulla stretta strada comunale per alcuni chilometri fino al valico ove si trova la chiesa di San Fermo
si può parcheggiare l’auto nei pressi della chiesa di San Fermo
Difficoltà
Escursionistico
Il sentiero è attualmente ben segnalato fino alla località di Capanna di Tonno, dopodiché i segnavia diventano più radi, sovrapponendosi alla simbologia FIE presente sul crinale tra Piemonte e Liguria.
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