Sentiero tredici laghi
L'area è così chiamata per la presenza sul suo territorio di tredici piccoli specchi d'acqua di probabile origine glaciale. Oltre alle bellezze naturalistiche e ai suggestivi panorami, la conca offre anche...
L'area è così chiamata per la presenza sul suo territorio di tredici piccoli specchi d'acqua di probabile origine glaciale. Oltre alle bellezze naturalistiche e ai suggestivi panorami, la conca offre anche diverse testimonianze storico-militari. Si trovano infatti, in questa zona, i Ricoveri Perrucchetti (edificati tra l'800 ed il '900 e dedicati al fondatore del corpo degli Alpini, Giuseppe Domenico Perrucchetti), diverse piccole caserme abbandonate e le strade militari (percorsi 201 e 230), che dal vallone risalgono lungo i pendii circostanti. Al lago Ramella si trovano inoltre due fusti di cannone, resti dei quattro utilizzati nel giugno del 1940 dalla 149ª batteria di artiglieria della Guardia alla Frontiera nel corso della battaglia delle Alpi Occidentali.
L'area dei 13 Laghi è sito di Importanza Regionale (SIR). Le "Aree protette e Rete Natura 2000" sono una perimetrazione dei siti di interesse naturalistico a livello locale proposti dalla Regione Piemonte nell'ambito del Progetto Bioitaly (Ministero dell'Ambiente) - ex L.R. 47/1995, ora costituenti nodi della Rete Ecologica Regionale. La conca dei tredici laghi è inquadrata tra il Cappello d'Envie (2.618 m), il Passo della Cialancia (2.683 m), Punta Cialancia (2.855 m), il Passo Roux (2.830 m) e Punta Cournour (2.867 m), nel cuore della Val Germanasca.
Si raggiunge Prali e quindi la stazione della seggiovia, per chi non volesse imboccare il sentiero 204 che in 950 metri di dislivello porta al Bric Rond.
In seggiovia si percorre il primo tratto, Malzat - Pian Alpet (2232 m) e l'ultimo che da Pian Alpet porta fino al Bric Rond (2480 m), dove inizia l'escursione ad anello per i 13 laghi.
Raggiunto il Bric Rond, seguiamo le indicazioni per il sentiero “A - Giro dei Laghi” deviando a destra e in brevissimo tempo siamo già in vista dei primi 3 laghi.
Da qui il sentiero scende e in circa 30 minuti raggiungiamo il Lago dell’Uomo, a 2360 m, punto più basso della nostra escursione, dopo esserci lasciati alle spalle il Lago Primo.
Dal Lago dell’Uomo si prosegue con una leggera salita e ci si avvicina al Lago Drajo e ai primi ricoveri. Sono i “Ricoveri Perrucchetti”, ex strutture militari costruite tra il 1888 e i primi anni del 1900 e successivamente risistemate dai militari durante la Seconda Guerra Mondiale. Oggi sono in stato di abbandono.
Proseguendo sempre sul sentiero “A”, fra tratti quasi in piano e leggere salite, incontriamo il Lago della Noce, i Laghi Gemelli, il Lago Lungo e i Laghi Verdi.
Volendo, poco dopo i Laghi Verdi si lascia il sentiero A per seguire il B (indicazione per Passo del Roux, sentiero 204) per raggiungere Punta Cialancia, a quota 2855 m. Diversamente, lungo il sentiero si incontra il Lago Nero e successivamente il Lago Rametta, detto anche “lago dei cannoni”, per la presenza dei resti di due cannoni datati 1940.
Considerato che ci si muove in ambiente di alta montagna si raccomanda l'uso di Scarponi da Trekking, Pile, Pantaloni e Giacca a Vento in tessuto tecnico
Da Torino seguire la SP 23 del Colle di Sestriere e quindi da Inverso Pinasca la SP 166 fino alla Frazione Ghigo di Prali
Il servizio di trasporto pubblico è svolto dalla società “Sadem”.
Mattina: Partenza da Torino ore 7:15 e arrivo a Prali ore 9:55
Sera: Partenza da Prali ore 18:00 e arrivo a Torino alle ore 20:19
http://Www.sadem.it/It/Prodotti/Calcola-percorso.aspx
L'area si trova a quota 2300 mt., dove si possono trovare numerosi laghi alpini e strutture militari. Gli edifici più sono i Ricoveri Perrucchetti, costruiti tra il 1888 e i primi anni del '900 nell'ampio pianoro intorno al Lago della Draja e dedicati a Giuseppe Domenico Perrucchetti, uno dei fondatori del corpo degli Alpini.
Inoltre, a Prali è presente l’Ecomuseo Regionale delle Miniere e della Val Germanasca, un ecomuseo territoriale che, a partire dal tema del contadino-minatore e dall’esperienza maturata con le proposte ScopriMiniera e ScopriAlpi, estende l’interesse a tutte le risorse e alla cultura della valle: il paesaggio, la religione (la cultura valdese, così radicata in questa valle, è sicuramente una specificità da cui non è possibile prescindere), la lingua occitana, l’economia familiare, i lavori nei campi e nel bosco, la vita comunitaria.
www.ecomuseominiere.it
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