T12 B | Pontepetri > San Miniato

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Dati percorsi
70,65km
19 - 757m
Distanz
892hm
1.370hm
L'ascesa
06:25h
 
Durata
Descrizione rapida

Siamo nel cammino principale della Via Romea Strata da Tarvisio (Friuli Venezia Giulia) a Fucecchio (Toscana) dove il cammino si innesta nella Via Francigena. Il territorio Toscano è conosciuto in tutto il mondo per la bellezza delle sue colline. Il cammino della Romea Strata scende dal Passo della Croce Arcana tra verdi vallate e borghi medievali di antica bellezza che generano stupore. Si incontra la città di Pistoia dove si trova la reliquia di San Giacomo de Compostela e Vinci città natale dell’eclettico genio Leonardo. L’enogastronomia del territorio ci offre tantissime specialità a base di verdure come la ribollita. La Toscana è la patria della carne con ottimi vini.

Percorso
Pontepetri (669 m)
0,1 km
Osteria de' Mammalucchi
0,1 km
Antica osteria Le Panche
0,7 km
Le Piastre (740 m)
5,8 km
Pizzeria da Leo
6,0 km
Ristorante Pizzeria Amalfi
6,1 km
Cireglio
8,5 km
Tani (500 m)
10,2 km
Statigliana (307 m)
11,0 km
Borghetto (415 m)
11,0 km
La Tana del Drago
13,2 km
Piazza
13,2 km
Castel di Piazza
13,4 km
Il Fontanino
13,9 km
I Cipressi
14,1 km
Ponte a Calcaiola
15,0 km
Capostrada
17,1 km
Pieve di Sant'Andrea
21,0 km
San Michele in Cioncio
21,1 km
Chiesa dello Spirito Santo
21,2 km
Pistoia
21,2 km
Battistero di San Giovanni in Corte
21,5 km
Basilica della Madonna dell'Umiltà
21,8 km
San Vitale
22,0 km
Il Bastione Mediceo
22,6 km
Pontelungo
23,6 km
San Pantaleo
24,6 km
Circolo Ponte a Bargi
25,4 km
Bargi
25,6 km
Case Soldi
27,2 km
La Piramide
29,7 km
Ponte Stella
30,5 km
Il Grillo
31,2 km
Cantagrillo
31,3 km
Casalguidi
32,0 km
Chiesa di San Pietro
32,1 km
Da Marcello
38,4 km
Pizzeria Osteria Victoria
38,7 km
San Baronto
38,9 km
Papiano
41,6 km
Porciano
43,0 km
Fornello
45,3 km
Salvino
46,4 km
Sant'Amato
46,6 km
Chiesa di Santa Croce
49,8 km
Vinci
49,9 km
Santuario della Santissima Annunziata
50,4 km
Toiano
52,8 km
Cerreto Guidi
55,3 km
Santuario di Santa Liberata
55,8 km
Corliano
57,5 km
Convento della Vergine
62,5 km
Fucecchio
62,9 km
San Pierino (22 m)
64,8 km
San Miniato-Fucecchio
67,0 km
San Miniato Basso
67,8 km
Case Altini
68,1 km
Trattoria Pizzeria Soul Kitchen
68,2 km
San Miniato
70,2 km
Chiesa di San Domenico
70,2 km

Indicazioni stradali

In questa tappa i due percorsi a piedi e in bicicletta si differenziano in maniera sostanziale perché il primo si sviluppa in buona parte per sentieri inaccessibili ai pedalatori, che invece utilizzeranno la rete viaria tradizionale, il più possibile secondaria tranne qualche tratto più frequentato. Si riparte da Pontepetri puntando verso Pistoia lungo la statale 66 – un po’ trafficata – inizialmente in leggera salita, poi dal km 6,5 al km 15 in forte discesa. Si pedala lungo la stretta statale 66, dove è bene prestare molta attenzione senza troppo rilassarsi. Siamo nella valle del Reno, immersa nel verde. Al km 5,0 si transita davanti a una particolare costruzione in pietra, con tetto conico in paglia: è la Ghiacciaia della Madonnina – che fa parte dell’Ecomuseo della Montagna Pistoiese – una delle poche ghiacciaie rimaste intatte delle centinaia che fin dal XVIII secolo erano presenti nella valle del Reno. Dopo poco, al km 5,9, la statale disegna un’ampia curva a sinistra e si giunge in località Le Piastre. Qui si affronta un ultimo breve strappo in salita e al km 6,1 alla nostra destra si incontra il curiosissimo Museo della Bugia, unico in Italia, che ospita l’annuale Campionato Italiano della Bugia. Particolarissimo. Ancora pochi metri e al km 6,2 – dopo una curva a sinistra dove si nota l’imponente Fontana Campari, da non perdere – si raggiunge l’apice della salita, il valico del Poggiolo: inizia una lunghissima e piacevole discesa, sempre sulla statale 66.

Al km 8,5 si transita per il paese di Cireglio, davanti alla chiesa dei SS. Maria e Pancrazio e da qui la discesa si fa ancora più pendente. Fare ATTENZIONE, siate prudenti!Si continua a rotta di collo, al km 11,1 si passa per la frazione di Borghetto finché attorno al km 14,8, ancora in discesa ma ora meno sensibile, si gira bruscamente a sinistra abbandonando la statale in direzione Le Grazie/Sammommè/Castagno e si supera il ponte sul torrente Ombrone; terminato il ponte si gira immediatamente a destra seguendone il corso sul lato opposto, lungo via Modenese. Si prosegue dritti fino al km 16,4, quando si piega a destra riattraversando l’Ombrone e poi, ultimato il ponte a molte arcate al km 16,5 si volta immediatamente a sinistra  lungo la pista ciclabile sterrata che corre a pelo d’acqua; ora il fondo è parecchio sconnesso, con numerose buche e addirittura un paio di piccoli guadi!

ATTENZIONE Al km 17,0 si sottopassa la statale 66 e si prosegue sempre a fianco dell’Ombrone finché al km 18,6 si passa sotto il Ponte alle Tavole, si tiene la destra e si risale sull’asfalto per poi attraversare il ponte, su via Gora e Barbatole. Si procede dritti e al km 18,8 si sottopassa la tangenziale per continuare fino a superare i binari ferroviari al km 19,6; subito dopo si gira a destra ancora per via Gora e Barbatole puntando verso il centro di Pistoia (attenzione ai sensi unici che ci faranno un po’ zigzagare…) per poi girare a destra al km 20,4 in via Dalmazia seguendo le indicazioni Firenze/Lucca. Dopo 100 metri si va dritti per viale Policarpo Petrocchi e al km 20,7 si piega a sinistra su via del Molinuzzo che al km 20,9 ci porta nella grande piazza San Francesco davanti all’omonima chiesa. Qui si gira a sinistra per corso Antonio Gramsci e poi al km 21,0 a destra per via Sant’Andrea, che dopo 160 metri ci porta davanti all’antica pieve di Sant’Andrea ; si prosegue dritti per via de’ Rossi, quindi al km 21,4 si gira a sinistra per via degli Orafi giungendo al km 21,5 nel cuore di Pistoia, in piazza del Duomo su cui si affacciano i principali monumenti cittadini.


Tenendo la cattedrale a sinistra s’imbocca al km 21,6 via Stracceria, poi dopo 70 metri si giunge in piazza Sala, si va dritti e si prende via Fabbri. Al km 21,8 si gira a sinistra per via degli Orafi che diventa via della Madonna (contromano, portare la bici a mano), quindi al km 21,1 si gira a sinistra per corso Gramsci e si continua dritti per via Formia finché al km 21,3 si volta a destra per via Lodovico Zamenhof; al km 22,5 si volta a sinistra per via Porta Lucchese e subito dopo a destra per viale Pacinotti.Si prosegue dritti fino alla rotonda e si prende la terza uscita, via Nazario Sauro seguendo le indicazioni per la ferrovia: al km 23,0 si oltrepassano i binari ferroviari, poi si continua dritti, al km 23,8 si sottopassa il raccordo autostradale e si esce da Pistoia in località Pontelungo: al km 24,1 si oltrepassa il ponte sull’Ombrone. Dopo 100 metri si tiene la sinistra, via di Bargi, si sottopassa la ferrovia e al km 24,7 si transita a fianco della chiesa di San Pantaleo ; si tiene la destra proseguendo per via di Bargi, bella stradina sinuosa in mezzo al verde, quindi al km 25,4 si supera l’autostrada con un cavalcavia giungendo subito dopo nel borgo di Bargi. Continuando dritti, al km 25,9 si oltrepassa il torrente Sella  e poco dopo al km 26,1 al bivio si continua dritti ignorando la strada a destra in salita (via di Collina): qui si abbandona il tracciato della Romea Strata per i viandanti a piedi, troppo impegnativa.Si va dritti per via di Montechiaro seguendone il sinuoso andamento, finché al km 28,5 – giunti a un bivio a T – si gira a sinistra per via Forniccioni, quindi si segue la stradina asfaltata che piega subito a destra, poi al km 29,2 si volta a sinistra e subito a destra per via Casa Bianca.Al km 29,4 si giunge a un bivio a T e si tiene la sinistra in via del Redolone che dopo lunghissimo rettilineo ci porta al km 30,7 a una rotonda, dove si tiene la destra su via provinciale di Montalbano che al km 31,5 ci porta nella frazione di Cantagrillo, comune di Serravalle Pistoiese. Si tiene la sinistra continuando sempre per via provinciale di Montalbano e al km 32,1 si passa per Casalguidi, altra frazione. Si prosegue sempre dritti passando davanti alla chiesa di San Pietro – documentata già nel XII secolo – fino a giungere al km 32,9 all’innesto sulla provinciale 9, di cui si tiene la destra, in direzione Monsummano Terme. Ora comincia la salita verso San Baronto, molto conosciuta dagli amanti delle due ruote (san Baronto è il patrono dei ciclisti toscani, come riporta un cippo alla sommità della collina);  al km 33,5 appare il primo tornante, seguito da altri: l’ascesa non è difficile, è abbastanza pedalabile, ogni tanto appare uno strappetto più difficile ma nel complesso è fattibile. Al km 36,3 si affronta un tratto piuttosto impegnativo, ma breve, che tocca il 12%, (da queste parti tra l’altro ha dimorato la “santona” Mamma Ebe) e si procede sempre sulla provinciale immersi in un bel bosco: non c’è possibilità di sbagliare, basta salire! Al km 38,7 si è quasi al culmine della salita, all’altezza dell’incrocio sulla destra con via Chiesa, che porta al bel centro storico di San Baronto, frazione del comune di Lamporecchio, raccolto attorno all’antica chiesa

Si prosegue ancora dritti e dopo poco la salita finisce giungendo nel popoloso centro di San Baronto con splendida vista sulla Valdinievole e al km 39,2, nel cuore cittadino, ci si trova davanti a un bivio: a destra in discesa in direzione Empoli/Lamporecchio/Firenze/Pisa/Livorno/Vinci, lungo la provinciale 16, e a sinistra pianeggiante in direzione Fornello/Porciano/Vinci, sulla provinciale 9. Noi seguiamo quest’ultima indicazione continuando per le case di San Baronto su stradina immersa nel verde, abbastanza stretta, molto panoramica, ancora con qualche leggero su e giù, assai poco trafficata. Lungo il percorso ci sono le indicazioni della Via del Chianti del Montalbano… Al km 41,7, in panoramica e rilassante discesa, si passa per il paese di Papiano, IMG_0556 quindi al km 42,2 si supera un bel ponte con ampia curva a destra e al km 43,0 si transita per Porciano, antico borgo con due torri medievali a base quadrata. Interessante anche la duecentesca chiesa di San Giorgio.

 

Si prosegue sempre in leggera discesa, la strada s’immerge tra gli ulivi, è un percorso molto frequentato da ciclisti per la sua spettacolarità e il poco traffico. IAl km 45,5 si passa per Fornello e si continua sulla provinciale 9, che scende tra una natura veramente lussureggiante: è la “Strada dell’olio e del vino del Montalbano” e ci troviamo pure nelle “Terre di Leonardo”. Al km 49,1 compare sulla sinistra il bivio che porta ad Anchiano, il borgo dove si trova la casa natale di Leonardo da Vinci, e continuando invece sulla provinciale 9 al km 49,8 si arriva all’ingresso del paese di Vinci. Qui si trova un bivio (senso unico): noi teniamo la destra e passiamo sotto il bel borgo, con la grande chiesa di Santa Croce, il castello dei conti Guidi, la biblioteca Leonardiana e i numerosi musei dedicati al grande genio.


Al km 50,3 si tiene la destra in direzione Cerreto Guidi e al km 50,6 si transita davanti al santuario di Santa Nunziata, situato a un incrocio con semaforo: qui si tiene la destra e al km 51,3 si giunge a una grande rotonda e si prende la strada a sinistra in direzione Cerreto Guidi. Ora appare uno strappetto in salita che finisce al km 51,8 e si prosegue dritti in un territorio dove ora sono apparsi molti più vigneti, che hanno in qualche modo soppiantato gli ulivi del tratto precedente. Al km 53,2 si passa per il borgo di Toiano e si continua imperterriti finché appare da lungi il bel borgo  arroccato di Cerreto Guidi, alle cui falde si arriva definitivamente – dopo una bella salitina – al km 55,4,  dove si trova un bivio con semaforo in cui si tiene la destra, in direzione Lamorecchio/centro. Pedalando sulla provinciale 31 al km 55,9 giungiamo a un bivio a Y, proprio di fronte al santuario di Santa Liberata, di origine trecentesca: qui si tiene la sinistra, via Matteotti – in direzione Fucecchio – e al km 56,5 si abbandonano le indicazioni per Fucecchio girando alla rotonda verso sinistra, su stradina asfaltata che penetra nella campagna, punteggiata da cipressi. Si passa per il borgo di Corliano e al km 57,9 si abbandona la strada principale girando a destra per via di Petriolo, che subito dopo diventa sterrata,  con fondo terroso, anche un po’ impegnativo: quindi bisogna prestare attenzione, anche se si procede immersi in una campagna toscana da cartolina con ulivi, vigneti, cipressi, appezzamenti coltivati alla perfezione, tenuti come fossero giardini… Appare qualche contropendenza, poi al km 59,1 si attraversa una zona dove ci sono alcuni casali in costruzione, poco dopo si deve affrontare una discesa abbastanza pendente (molta cautela), che porta al km 60,0 su una stradina asfaltata. È molto stretta, assai panoramica, si pedala lungo una valletta percorsa da un torrente tra vigneti, orti, campi coltivati, rose: ci troviamo in via Valbugiana. Si continua dritti e al km 61,8 appare già il cartello d’ingresso di Fucecchio. Al km 62,1 all’incrocio si tiene la sinistra e dopo 130 metri si attraversa con cautela (passaggio pedonale…) la trafficata provinciale 11 Pisana e si prosegue sempre dritti in direzione del centro di Fucecchio per via Umberto Giordano; al km 62,7 si giunge in piazza la Vergine, davanti alla chiesa e al convento della Vergine. Ora si cominciano a vedere le frecce della Via Francigena, sulla quale noi ci innestiamo per il nostro viaggio verso Roma: la nostra Romea Strata finisce qui, ma la descrizione che faremo prosegue fino alla vicina San Miniato, imperdibile (anche perché vi si trova la stazione ferroviaria, cosa di non poco conto).

In piazza dopo 30 metri si va a sinistra per via Trieste, quindi (attenti ai sensi unici…) al km 62,8 si gira a destra per via Lamarmora in leggera salita su selciato, si passa sotto il palazzo municipale, dopo 150 metri si gira a sinistra per via Pietro Martini, quindi al km 63,0 si arriva in piazza Niccolini. Da qui si può proseguire a piedi e visitare il centro, l’attigua piazza Vittorio Veneto con la collegiata di San Giovanni Battista, dalla facciata incompiuta.Da piazza Niccolini si tiene la sinistra e si scende per via Donateschi fino a giungere al km 63,2 nella grande piazza Giuseppe Montanelli. Si prosegue dritti (scendere dalla bici, ci sono 100 metri contromano…) per via Nazario Sauro, si continua su via Roma e poi sull’alberato viale Gramsci che al km 64,1 ci fa superare l’Arno. Completato il ponte appare il cartello stradale di San Pierino e al km 64,3 si attraversa la strada e si tiene la sinistra lungo la sponda dell’Arno; all’inizio c’è un tratto sterrato, poi diventa asfaltato, ai piedi dell’argine. Si procede in via vecchia Sanminiatese e al km 65,5 si tiene la sinistra per via delle Viole, quindi al km 65,7 si giunge a una grande rotonda e si tiene la destra per la trafficata statale che porta a San Miniato. Attenzione! Si procede dritti con la dovuta cautela e al km 66,7 al bivio – ai piedi di un cavalcavia – si attraversa la strada e si va a sinistra per viale Marconi, quindi al km 67,1 si supera il sottopasso ferroviario giungendo subito dopo nei pressi della stazione ferroviaria di San Miniato Basso. Si prosegue dritti per andare ad ammirare il bel centro di San Miniato Alto, sottopassando al km 67,6 un grande viadotto, quindi al km 68,0 si arriva nel centro di San Miniato Basso, a una grande rotonda, si continua dritti per viale Marconi e al successivo incrocio – al km 68,3 – ancora dritti per via Aldo Moro, indicazioni San Miniato. Poco dopo la strada comincia a salire con decisione, disegnando qualche tornante che regala panorami mozzafiato, quindi al km 70,1 si giunge in salita su strada a senso unico, si procede sempre dritti finché al km 70,4 si sbocca in via Ser Ridolfo, di cui si tiene la sinistra per giungere subito dopo, al km 70,5, in piazza del Popolo. Si continua dritti e al km 70,7 si arriva nella scenografica piazza della Repubblica, su cui si affaccia l’affrescato palazzo vescovile, ai piedi di piazza del Duomo di San Miniato Alto.

Punto più alto
757 m
Profilo altimetrico
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Consigli

Fontana Campari
Quella di Le Piastre è una delle tre fontane sopravvissute della trentina di esemplari – progettati dallo scultore Giuseppe Gronchi – che pubblicizzavano la ditta Campari lungo le strade d’Italia. Realizzata in travertino negli anni Trenta del Novecento, in stile art déco, mostra echi dello stile secessionista viennese pur con la monumentalità data da colonne di tradizione classica, che alludono alla romanità: coniuga lo scopo puramente pubblicitario con la progettazione artistica e con la funzione di servizio di pubblica utilità. Gli altri due esemplari superstiti si trovano a Chiusi della Verna, provincia di Arezzo, e a Brunate, provincia di Como.

Pistoia (90.500 ab., 67 m slm)
Informazioni: piazza del Duomo 4, tel. 0573.21622, turismo.pistoia@comune.pistoia.itColonia romana sorta sul tracciato della Via Cassia, ebbe un ruolo centrale anche sotto i longobardi, fu sede di gastaldato, quindi nell’età comunale divenne importante centro ghibellino a vocazione commerciale per poi passare all’inizio del XIV secolo sotto il dominio di Firenze. La cittadina è ricca di monumenti, i più importanti dei quali si affacciano su piazza del Duomo, o piazza Maggiore, considerata a ragione una delle più belle e monumentali d’Italia: vi si affacciano il palazzo dei Vescovi dell’XI secolo (residenza episcopale per ben 800 anni, ora ospita il Museo capitolare), il palazzo comunale iniziato nel XII secolo e completato a metà Trecento (oggi sede del Museo civico), il palazzo Pretorio del XIV secolo, ma pesantemente rimaneggiato nell’Ottocento, la cattedrale di San Zeno, con all’interno l’altare argenteo di San Jacopo – patrono della città – capolavoro dell’oreficeria sacra a cui ha collaborato anche Brunelleschi, e a sinistra della facciata lo slanciato campanile romanico eretto nel XII secolo su una preesistente torre longobarda, l’imponente battistero di San Giovanni in Corte – in cui si trovano riuniti elementi fiorentini, pisani, senesi e pistoiesi – rivestito di marmo bianco e verde. Da non trascurare una capatina al vicino Ospedale del Ceppo, soprattutto per ammirare lo straordinario fregio robbiano che ne adorna la facciata, composto da 7 formelle che rappresentano le Sette Opere di Misericordia; da visitare l’interessante Museo dello Spedale del Ceppo

San Baronto (520 ab., 349 m slm)
Informazioni: piazza fra’ Giuseppino Giraldi 6, tel. 0573.856008, turismo@comune.lamporecchio.pt.itImportante stazione turistica situata a 349 metri sul livello del mare lungo il crinale del Montalbano, su un notevole belvedere che domina la campagna circostante. Qui la tradizione vuole che san Baronto, monaco benedettino ed eremita del VII secolo, abbia trascorso i suoi ultimi anni di vita; nel paese si trova l’antica chiesa, sorta attorno alla sua tomba, del 1018 ma ricostruita dopo la seconda guerra mondiale. Di originale resta solo la notevolissima cripta preromanica, la più antica in Toscana, composta da cinque piccole navate separate da colonne con straordinari capitelli dell’XI secolo.

La villa dell’Americana a Papiano
A Papiano si trova un’importante villa, l’eclettica dimora ottocentesca di Laure Towne Merrick, sorta nel luogo che già agli inizi del XV secolo ospitava l’antico Spedale di San Paolo. Figlia di un magnate di Philadelphia del settore siderurgico, l’“Americana” s’invaghì della zona e fece edificare questa grande villa che divenne la sua residenza primaverile ed estiva. La struttura, circondata da un giardino panoramico con monumentali lecci e cedri, è caratterizzata dalla presenza di un portico costituito da archi a tutto sesto, da uno slanciato campanile abbellito nella sua sommità da merli guelfi, da un’ampia scuderia e un’ardita serra.

Vinci (14.600 ab., 97 m slm)
Informazioni: via Montalbano 1, tel. 0571.933285, ufficioturistico@comune.vinci.fi.itSituata sulle pendici del Montalbano e circondata da uliveti e vigneti, la cittadina è legata indissolubilmente alla memoria del suo più illustre cittadino (la cui casa natale si trova a dire il vero nel borgo di Anchiano, a circa 3 chilometri di distanza). L’antico borgo fortificato ha una forma allungata, a mandorla, al cui centro sorge il castello dei conti Guidi, detto “della nave” proprio per la forma allungata e per la torre che richiamano l’idea di una barca a vela; ospita il Museo Leonardiano. Adiacente al castello si trova la chiesa di Santa Croce, di origine duecentesca ma ampiamente rimaneggiata.

Fucecchio (23.350 ab., 25 m slm)
Informazioni: piazza Amendola 17, tel. 0571.268206, urp@comune.fucecchio.fi.itSituata nei pressi dell’Arno, in provincia di Firenze, la cittadina è stata fondata in prossimità di uno strategico ponte sul fiume e in parte sulle pendici del colle Salamartano, dove sorgeva un antico castello; divenne per breve tempo libero comune e poi nel XIV secolo si diede a Firenze. Il nucleo storico è situato sul colle e vi si trovano il rinascimentale Palazzo Corsini, sede del Museo civico che ospita importanti reperti archeologici, una collezione ornitologica e la pinacoteca, il trecentesco palazzo del Podestà, l’abbazia di San Salvatore e la collegiata di San Giovanni Battista, che si raggiunge con ampia scalinata. Si vedono pure i resti della Rocca fiorentina, con le tre possenti torri di mattoni dette Bernarda, Gentile e Pagliaiola. A nord dell’abitato si trova il noto Padule di Fucecchio che, seppur ridotto rispetto all’antico lago-padule che un tempo occupava gran parte della Valdinievole meridionale, rappresenta comunque la più estesa palude interna italiana.

San Miniato (28.000 ab., 190 m slm)
Informazioni: piazza del Popolo 1, tel. 0571.42745, ufficio.turismo@sanminiatopromozione.itSituata sul crinale di una collina e, in posizione strategica, all’incrocio tra la Via Francigena – strada che collegava Pisa con Firenze – e il percorso dell’Arno, la città fu importante sede di vicari imperiali; qui soggiornò anche l’imperatore Federico II che vi fece edificare una rocca di cui resta solo, svettante e ampiamente fotografata, la Torre di Federico. Il cuore del centro storico è costituito dalla piazza della Repubblica su cui si affacciano il grande seminario e il retro del palazzo vescovile, che a sua volta delimita in alto la sovrastante piazza del Duomo su cui prospettano il palazzo dei Vicari dell’imperatore e il duomo – dedicato a santa Maria Assunta e san Genesio –, il cui campanile a pianta rettangolare è noto come Torre di Matilde. Nella sacrestia del duomo c’è da visitare il Museo diocesano di arte sacra.


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