I faggi di Benevento

Un eccezionale filare di enormi alberi monumentali, in parte caduti sotto al peso degli anni, testimoniano l’evolversi del ciclo della natura. Un’escursione tutta tra boschi e sorgenti, con meta finale i prati di Colla San Giacomo.

Il percorso parte dal Santuario in località Eremita. Procedendo a zig-zag tra la boscaglia e pini silvestri, si prende quota e ci si porta sul versante est del rilievo Bric della Madonna – Bric del Borro. Per un buon tratto il bosco è dominato dai castagni che, attraversato il rio della Bidella, lasciano spazio ai faggi; il contesto è sempre ombreggiato e fresco.

Si passa a fianco di una cascina (Casa Benevento): le fasce sottostanti, ora ricolonizzate dal bosco, erano coltivate a patate.

Il sentiero si trasforma in una pista sterrata ed entra in una zona ricca di sorgenti dove, a sinistra, si incontrano i Faggi di Benevento. Si tratta di un filare di sei “matricine”, cioè di alberi che negli anni erano stati risparmiati al taglio perché potessero con i loro frutti rigenerare il bosco. Il più grande, fatto di tronchi concresciuti, era alto 34 metri e mezzo e con una circonferenza di 7,7 metri: ci volevano 5 uomini uniti con le mani per abbracciarlo. Ora il gigante giace in parte a terra ma continua a stupire.

Proseguendo si notano alcune aie carbonili, dove veniva accatastata la legna dei faggi per farne carbone. La strada si allarga e quando si fa pianeggiante vale la pena di cercare a sinistra una sorgente di acqua freschissima.

Si esce allo scoperto nello slargo erboso di Colla San Giacomo, con tavoli da picnic, una chiesetta con rifugio di fortuna sempre aperto, e un’altra sorgente. Nelle giornate limpide, da sopra la chiesa si scorge il mare.