12 BIVACCO DAMIANA per il Col Lanar - Sappada

Logo 12 BIVACCO DAMIANA per il Col Lanar - Sappada
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Dati percorsi
4,31km
1.189 - 1.977m
Distanz
834hm
54hm
L'ascesa
03:30h
 
Durata
Descrizione rapida
Il bivacco, dedicato all'alpinista friulana Damiana del Gobbo caduta sulla Piccola di Lavaredo, sorge nel cuore del suggestivo e solitario Cadin di Dentro, alla sommità di un dosso erboso, quasi completamente circondato da alte e verticali pareti (Creton di Culzei, Torre Sappada, Creton di Clap Grande, Campanili di Elbel). Solo verso ovest lo sguardo può spaziare fino alle Terze e alle lontane Dolomiti della val Comelico. Verso nord è chiuso dal Col Lanar.
Difficoltà
intermedio
Valutazione
Tecnica
Forma fisica
Panorama
Avventura / Esperienza
Punto di partenza

Sappada

Percorso
Bivacco Damiana del Gobbo
4,2 km

La stagione migliore
gen
feb
mar
apr
mag
giu
lug
ago
set
ott
nov
dic
Descrizione

Questa è la più interessante delle due proposte per raggiungere il bivacco, forse un po' più faticosa dell'altra in alcuni tratti, ma offre, rispetto alla precedente, l'indiscutibile vantaggio di un'ininterrotta e completa visione su tutta la valle di Sappada, sui monti che la contornano a nord, su quelli del Comelico e oltre. Il percorso dapprima risale la parte bassa del Cadin di Fuori, poi supera, tagliandolo in diagonale tra mughi e bassa vegetazione, il fianco settentrionale del Col Lanar, quella boscosa elevazione non molto appariscente che separa il Cadin di Fuori dal Cadin di Dentro. Gli ampi panorami, la varietà degli spazi attraversati, ne fanno una delle escursioni più frequentate. Si raccomanda cautela negli ultimi metri piuttosto esposti del lungo canalone.

Autore: © Giovanni Borella

C.A.I. Sappada/Plodn

Interreg V Italia-Austria - CLLD Dolomiti Live.Progetto “Montagna sicura – montagna avventura”ITAT 4019 CUP B43J16000270004

Indicazioni stradali

Da Sappada si segue l'itinerario n. 3 (della sezione Passeggiate) sino alla Ziegelhütte. Oltrepassata la baita-ristoro si continua lungo la carrareccia che fiancheggia il rio Storto per circa 700-800 metri fino ad una pista di esbosco (fare attenzione ad un segnavia rosso su un albero) la quale più in alto diventa sentiero che risale con regolari ma ripide serpentine il fitto bosco. A quota 1550 ecco un bivio (cartelli): lasciata a sinistra la traccia che s'inerpica nel Cadin di Fuori diretta al passo dell'Arco o alla forcella dei Cadini, prendere a destra un esile sentierino che supera il versante settentrionale del Col Lanar dapprima a zigzag, poi in diagonale fin sotto un lungo canalone. Rimontarlo tra massi e detriti solo per un tratto, indi, facendo attenzione ai rari e sbiaditi segnavia gialli o rossi, salire sul suo lato destro con alcuni passaggi, non difficili, ma piuttosto esposti. Con altri tornantini in mezzo ai mughi si è in breve alla stretta forcella del Col Lanar (1941 m) che s'affaccia sul monte Hoberdeirer e sul Cadin di Dentro. Scendere sul fondo di quest'ultimo per un pendio prativo, poi seguire un'esile traccia che rimonta a sinistra (est) lo spallone, erboso ma anche con un tratto di roccette, alla cui sommità si trova l'inconfondibile sagoma rossa del bivacco.

Ritorno

Il ritorno a Sappada può avvenire per la stessa via, tuttavia è consigliabile seguire l'itinerario 11 in senso inverso compiendo così l'anello del Col Lanar. Per escursionisti molto allenati ed esperti c'è anche l'opportunità di rientrare a valle con percorso più lungo e più impegnativo seguendo l'itinerario 13.

Autore: © Giovanni Borella

Punto più alto
1.977 m
Destinazione

Bivacco Damiana

Profilo altimetrico
© outdooractive.com

Informazioni sulla sicurezza

Difficoltà: E

Ore da borgata Palù : salita 3,00-3,30   discesa 2,15-2,30    totale 5,15-6,00

SEGNAVIA: 317, 322

SCALA DELLE DIFFICOLTÀ

Nella scheda tecnica di ciascun itinerario sono presenti le sigle comunemente utilizzate nelle guide di montagna (T- E - EE- EEA - A). Alcuni itinerari possono avere una doppia sigla (es: T/E oppure E/EE) in quanto presentano le caratteristiche di entrambe le categorie

T (turistico) indica  itinerari quasi sempre brevi e facili che si articolano su stradine forestali e/o sentieri ben segnalati o comunque evidenti che non richiedono particolare allenamento

E (escursionistico) indica percorsi, anche piuttosto lunghi, che si snodano su mulattiere e/o sentieri spesso sopra i 2000 metri, evidenti ma non sempre con bolli segnavia. Non hanno difficoltà di rilievo, ma talora possono presentare qualche tratto o singolo passaggio un po’ esposto o malagevole. Sono richiesti equipaggiamento adeguato, un minimo di esperienza e allenamento

EE (per escursionisti esperti) indica itinerari generalmente a quote superiori ai 2000 metri, che si possono articolare su terreno infido e/o in zone impervie, sono caratterizzati spesso da passaggi o tratti esposti e/o attrezzati, talora su roccette con difficoltà di 1° grado. Richiedono esperienza, passo sicuro, senso dell’orientamento, buon equipaggiamento, preparazione psico-fisica.

EEA (per escursionisti esperti con attrezzatura) indica percorsi attrezzati con funi metalliche, staffe, scalette. L’esposizione è quasi sempre costante. Sono obbligatori esperienza, allenamento e adeguato equipaggiamento comprendente casco e set da ferrata. Utili i guanti. 

A (per alpinisti) indica itinerari di roccia che portano alle vette con basse difficoltà alpinistiche (1°/2° grado). Richiedono capacità tecniche, buona esperienza, preparazione fisica, equipaggiamento idoneo (casco, qualche cordino, sempre utile anche uno spezzone di corda di 20-30 metri)

Informazioni aggiuntive

AVVERTENZE

Le informazioni sotto riportate non possono essere considerate sostitutive della presenza di una guida alpina professionista La montagna è un ambiente meraviglioso ma non esente da rischi, va quindi avvicinato sempre con la massima prudenza Nelle Avvertenze delle Guide dei Monti d’Italia C.A.I./T.C.I. si legge che la classificazione delle difficoltà “rimane essenzialmente indicativa e va considerata come tale”, trattandosi di un elemento soggettivo. Questo vale anche per gli itinerari proposti nel sito La classificazione delle difficoltà e i tempi di percorrenza vanno riferiti ad un escursionista/alpinista di livello medio riguardo ad allenamento, esperienza, abilità, allenamento  Nell’intraprendere un determinato percorso si valutino bene le difficoltà, le proprie capacità e il proprio grado di allenamento Prima di affrontare un itinerario (che non sia una passeggiata di breve durata) è buona norma: 1) consultare il Dolomiti Meteo dell'Arpav, collegandosi al sito http://www.arpa.veneto.it o chiamando il numero 049 8239399 (Opzione 2). Il bollettino, a differenza dei bollettini meteo nazionali, offre una previsione locale piuttosto affidabile. 2) assumere informazioni presso l’Ufficio Turistico, la locale sezione del C.A.I., le guide alpine, i gestori dei rifugi. Infatti lo stato di percorribilità di un itinerario e il suo livello di difficoltà possono andare incontro a significative variazioni anche in uno spazio di tempo assai limitato a causa di eventi naturali (frane, condizioni meteo sfavorevoli) e/o di situazioni contingenti (deterioramento dei segnavia, delle attrezzature fisse, presenza di nevai residui, ecc.) Il cellulare può offrire un’erronea sensazione di sicurezza, perché si deve tener presente che vi sono zone prive di copertura telefonica Nel malaugurato caso di incidente, malore, impossibilità a proseguire, contattare solo e esclusivamente il SUEM 118

Autore

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